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Gesù ritorna! Sei tu pronto?

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Chi é il vicario di Cristo ?

Con l'elezione di Giuseppe Ratzinger a papa,

è più che mai attuale la domanda

 

 

CHI E' Il VICARIO DI CRISTO ?

 

Mentre l'attenzione del mondo è focalizzata sul nuovo papa. Benedetto XVII, vogliamo esaminare la sua alta carica, che lo colloca qui sulla terra al posto di Gesù Cristo. Difatti il Vaticano ufficialmente insegna che il papa è il sostituto di Gesù Cristo:

"Il papa, vescovo di Roma e successore di Pietro è il perpetuo e visibile principio e fondamento dell'unità sia dei vescovi che della totalità dei fedeli… Infatti il Romano Pontefice, in virtù del suo ufficio di vicario di Cristo e di pastore di tutta la chiesa, ha potere pieno, supremo e universale su tutta la chiesa (Conc. Ecum. Vaticano II, Lumen Gentium, 22)

 

Dal momento che il mondo ha un uomo come vicario di Cristo, abbiamo l'obbligo di assicurarci, alla luce della Bibbia, chi può effettivamente, per volere divino, esercitare questo compito.

Il Signore Gesù Cristo promise che dopo la sua ascensione al cielo avrebbe inviato lo Spirito Santo come continuatore della sua missione nel mondo. Della Terza Persona della Trinità, che avrebbe dovuto diventare il suo Sostituto, Egli disse: "Quando Lui sarà venuto, convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio" (Vangelo di Giovanni 16:8). Lo Spirito Santo convince quanto al peccato quando fa prendere coscienza al peccatore della situazione di perdizione in cui si trova e del bisogno di ricevere la salvezza e la giustificazione da parte di Cristo. E’ Lui, lo Spirito Santo, che dà la vita a un'anima morta nel peccato, con un miracolo dell'immensità della sua potenza, la "stessa potente efficacia della sua forza che Dio mostrò in Cristo quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla propria destra nel cielo" (Epistola agli Efesini 1:19-29).

 

La maestà, la grandezza e l'indescrivibile potenza di questa funzione di sostituto e vicario di Gesù Cristo, esercitata dallo Spirito Santo, è tale da suggerire al credente un riverenziale timore di fronte a tale divina Persona. Che un uomo possa invece osare di presentarsi al mondo come vicario di Cristo, è dunque semplicemente assurdo e blasfemo.

 

Il vero Vicario di Cristo

 

Poiché c'è una connessione diretta fra la redenzione di Cristo e il ministero dello Spirito Santo, è un errore madornale il confondere l'opera dello Spirito Santo con la funzione e l'attività di un uomo. Cristo Gesù era stato maestro, consigliere e guida per i suoi discepoli, e così Egli promise che avrebbe inviato lo Spirito Santo come suo sostituto e continuatore della sua missione, che sarebbe rimasto con essi fino al suo ritorno (cfr. Giov.14:16) Nei credenti abita lo Spirito Santo, esercitando un influsso pieno, immediato e universale, come la Scrittura mirabilmente insegna:

"Ora, il Signore è lo Spirito; e dove c'è lo Spirito del Signore, lì c'è libertà. E noi tutti…, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito " (II Epistola ai Corinzi 3:17-18). L'opera dello Spirito Santo è quella di trasformare; Egli ci fa passare da un grado glorioso di grazia ad un altro finché, per la stessa grazia, noi un giorno saremo eternamente perfetti con Lui nella gloria.

Quanto dovremmo apprezzare il pieno e totale ministero dello Spirito Santo! Di fronte a tali stupende verità è orribile sentire il Vaticano che proclama: "Il papa, per divina istituzione, è rivestito di un potere supremo, pieno, immediato e universale per il bene delle anime" (Catechismo cattolico, paragrafo 937). Convincere uomini e donne che Cristo Signore abbia lasciato un uomo mortale come suo vicario sulla terra, è una sfacciata contraddizione con la volontà e le disposizioni di Gesù Cristo.

 

Storia dell'usurpazione del titolo di Vicario di Cristo

 

Questa assurda asserzione che il papa sia il vicario di Cristo comparve nella storia del papato relativamente tardi. Agli inizi il vescovo di Roma si presentava come il vicario di Cesare e dei suoi successori, quale legittimo erede degli imperatori romani. La città, che era stata un tempo la capitale dell'impero, era divenuta la città ove il vescovo si attribuiva la suprema autorità ecclesiastica e politica. A poco a poco gli altri vescovi ed anche i monarchi delle nazioni occidentali lo riconobbero come vicario ed erede dell'imperatore, di cui egli aveva assunto altresì il titolo di Pontifex Maximus (Sommo Pontefice). In seguito il vescovo di Roma si proclamò "vicario del principe degli apostoli", cioè vicario di Pietro (sebbene sia una leggenda che Pietro sia stato vescovo di Roma). Nella prima metà del V secolo il vescovo Innocenzo I (401-417) cominciò ad elaborare la dottrina secondo la quale Cristo avrebbe delegato il potere supremo a Pietro costituendolo vescovo di Roma. Per conseguenza il vescovo di Roma sarebbe suo successore con gli stessi poteri e uguali prerogative. Bonifacio III, divenuto vescovo di Roma nel 607, si proclamò "vescovo universale", pretendendo così di essere vicario e signore di tutti gli altri vescovi. Fu però solo nell'VIII secolo  che si trovò il titolo di "vicario del Figlio di Dio" nel documento intitolato "La Donazione di Costantino". Nel XVI secolo fu accertato che questo documento, attribuito a Costantino, era tutto un falso, pur tuttavia il papa, vescovo di Roma, ha continuato a definirsi vicario di Cristo con l'attribuzione del primato, cioè la supremazia spirituale e temporale. Il titolo di vicario di Cristo porta chi lo possiede a non riconoscere altra autorità superiore alla sua.

 

Il falso Vicario di Cristo

 

Evidentemente un uomo, dotato di "potestà suprema, piena immediata e universale" non sarebbe in grado di esercitare da solo i pieni poteri, ed è per questo che egli si colloca al vertice di una grande piramide gerarchica. Alle sue dipendenze e nominati da lui, ci sono cardinali prefetti dei vari dicasteri pontifici, patriarchi, metropoliti, arcivescovi, vescovi titolari, residenziali, vescovi coadiutori, vicari episcopali, amministratori apostolici, delegati pontifici, nunzi apostolici con prerogativa di decani dei corpi diplomatici accreditati presso gli Stati del mondo, e poi abati, superiori generali dei vari ordini religiosi, ecc.ecc.

 

L'impostura, la pretesa fraudolenta del papa di essere vicario di Cristo si evidenzia nelle dottrine da lui professate e insegnate.

Il ruolo chiave del vero vicario di Cristo, secondo l'insegnamento di Gesù, è quello di glorificare Cristo, e Lui solo, e di guidarci nella conoscenza della Verità: "Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve lo annunzierà" (Giov. 16:14). Dio Padre glorifica Cristo Gesù in cielo e lo Spirito Santo lo glorifica sulla terra. Il Signore Gesù promise ai suoi discepoli: "Quando sarà venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità" (Giov.16:13). La verità   divina è un tutto indissolubile, equilibrato e armonioso. Nella Bibbia abbiamo "tutta la Verità", e in ciò lo Spirito Santo glorifica veramente Cristo.

In aperto contrasto invece con l'insegnamento di Cristo, il papa pretende di possedere "l'infallibile autorità di magistero" (Can 749 del Codice di Diritto Canonico). Egli sostiene e fomenta l'idolatria con le beatificazioni e canonizzazioni dei santi e con le relative immagini e statue. Con crocefissi, rosari e medaglie miracolose incentiva la superstizione. Distribuisce indulgenze per suffragare presunte anime di un purgatorio di cui non c'è traccia nella Bibbia. Presiede alla piû ricca istituzione finanziaria del mondo. Difende la legge antibiblica del celibato obbligatorio dei preti, fonte di corruzione e di occulta immoralità. Col tribunale della Sacra Rota annulla matrimoni di esponenti della nobiltà o dell'alta borghesia. Si porta in visita a famosi santuari mariani, ove in realtà si sono avute manifestazioni di potenze occulte. Orbene, nessuna di queste cose glorifica Cristo Gesù il Signore.

Il maggiore nemico di Cristo e del suo Evangelo è l'arroganza spirituale, l'apostasia di colui che pretende di essere suo vicario. La prima menzogna di Satana, "sarete come Dio" (Genesi 3:5) raggiunge così il suo apice nella pretesa del papa di essere vicario di Cristo. Si realizzano così alla lettera le parole di Paolo a proposito di colui che s'innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio… mostrando se stesso e proclamandosi Dio (II Epistola ai Tessalonicesi 2:4).

 

Il "santo padre"

 

Il sito web del Vaticano si premura di mettere bene in chiaro che " il romano Pontefice, quale successore di Pietro, è il perpetuo e visibile principio e fondamento dell'unità sia dei vescovi che della massa dei fedeli". Il cattolico quindi è in tal modo tenuto in schiavitù, legato ad un sistema dalla certezza di avere un "santo padre", vicario di Cristo. Tali affermazioni non sono altro che bestemmie di fronte all'unico Santo Padre, che è nei cieli, e all'unico Vicario di Cristo, che è lo Spirito Santo.

Gesù ha costantemente parlato del Padre. La parola "Padre", uscita dalle sue labbra, è riportata settanta volte dai vangeli. Gesù ricorda ai veri credenti che essi hanno un Padre, un Padre nei cieli: "Salgo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro" (Giov.20:17). L'apostolo Paolo ci fa sapere chiaramente: "Voi non avete ricevuto uno spirito di schiavitù per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo Abba, Padre" (Epistola ai Romani 8:15). E’ proprio perché essi hanno un Padre, i credenti non possono chiamare nessun altro padre in senso spirituale. Il Signore ci ordina: "Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli (Vangelo di Matteo 23:9). Gesù pregava l'unico santo Padre che esiste: "Padre santo, conservali nel tuo nome quelli che tu mi hai dati, affinché siano uno, come siamo noi" Giov.17:11). Il Signore Gesù usava l'appellativo usuale "Padre", ma ad esso aggiungeva "santo". Egli voleva così accentuare la perfezione assoluta della natura del Padre. Si tratta di un appellativo così intimo e pieno di adorazione che un vero credente può dire "Santo Padre" solamente riferendosi a Dio! Il romano pontefice non solo si attribuisce l'ufficio di vicario di Cristo ma anche il titolo che spetta solo a Dio, il santo Padre. Pertanto dobbiamo porci la domanda che già l'apostolo Giovanni si pose: "Chi è il bugiardo se non colui che nega che Gesù è il Cristo? Egli è l'anticristo, che nega il Padre e il Figlio" (I Epistola di Giovanni 2:22). Arrogandosi il titolo di santo padre il papa dimostra che egli è veramente un "vicario di Cristo" nel senso biblico di "anticristo", cioè colui che pretenderà sostituirsi al Signore Gesù Cristo.

 

Conclusione

 

Oggi alcuni eclettici evangelici, facili al compromesso, hanno tappato le orecchie e chiusi gli occhi di fronte al vero Vicario di Gesù Cristo, e non si sono vergognati di applaudire l'ascesa al trono pontificio di Joseph Ratzinger. Ancora una volta essi hanno trascurato di chiedersi: A chi diamo onore? Chi temiamo? Dio o un uomo? Quando il mondo e i falsi evangelici si prostrano davanti a un nuovo papa, fermiamoci un momento a considerare qual è la nostra posizione di credenti nell'unico Signore Gesù Cristo e nell'unico suo rappresentante in terra, lo Spirito Santo.

 

Al mondo si presenta un uomo come pastore supremo e capo di tutta la cristianità. Egli asserisce di essere mediatore fra Dio e gli uomini e di possedere le chiavi del regno dei cieli. La cosa più scandalosa è che egli si attribuisce l'ufficio di vicario di Cristo, aggiungendovi l'attributo dell'infallibilità in materia dottrinale e chiedendo che al suo magistero "sia prestato un religioso ossequio dell'intelletto" (can. 752 del codice di Diritto canonico). Questa arroganza collima bene con la pretesa di colui che nel suo orgoglio vaneggia: "Salirò sulla sommità delle nubi, sarò simile all'Altissimo" (Isaia 14:14). Sulla mitra ufficiale del papa sono scritte queste parole: Vicarius Filii Dei (vicario del Figlio di Dio). Dal momento che ci può essere un solo vicario di Cristo, infinito, supremo, onnipotente e onnisciente, colui che sulla terra pretende di esserlo non è altro che l'esponente di un sistema ecclesiastico apostata, che a suo tempo sarà giudicato da Dio per essere definitivamente eliminato (vedi Apocalisse 18:18).

Gli alleati ecumenici di questo falso vicario di Cristo si moltiplicano come funghi, mentre coloro che vogliono restare fedeli alla sola Scrittura sono emarginati e diventano sempre meno numerosi. Ma noi non temiamo perché sappiamo di essere "più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati (Romani 8:23). La nostra vittoria è assicurata perché " tutto quello che nasce da Dio vince il mondo, e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede " (I Epist. di Giov. 5:4). I cristiani cosiddetti ecumenici si condannano da soli perché la luce non può avere comunione con le tenebre.

 

E' tempo piuttosto che noi evangelici fedeli alla Scrittura ci facciamo sentire! E' volontà di Dio che ogni vero credente "combatta strenuamente per la fede che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre" (Epistola di Giuda 3). Noi che vogliamo attenerci solo a Cristo e alla sua Parola, salvati da Dio tre volte santo per sola grazia, mediante la sola fede, diamo solo a Dio ogni onore e gloria! Giosuè chiese al popolo di decidere se servire all'Eterno o agli dei di Canaan. Al tempo di Elia fu chiesto di prendere posizione per Dio o per Baal. Ai nostri giorni, molto più che al tempo di Giosuè o di Elia, è urgente testimoniare qual è la nostra posizione. I mezzi di comunicazione di massa, soprattutto la TV, propagandano e magnificano il potere e la gloria del falso vicario di Cristo, seguendolo in tutti i suoi spostamenti trionfalistici e trasmettendone ogni dichiarazione. Noi vogliamo riaffermare ad alta voce la nostra fede nell'unico mediatore e Signore Gesù Cristo e nel suo unico Vicario, lo Spirito Santo, impegnandoci ad obbedire al suo comando, quello di combattere strenuamente per la fede che ci è stata trasmessa una volta per sempre.

 

da un articolo di Richard Bennet, ex domenicano. Revisione di Salv. Gargiulo.