Image logo

Gesù ritorna! Sei tu pronto?

A- A A+

COSA CREDEVANO I PRIMI CREDENTI

I primi cristiani credevano che il rapimento sarebbe avvenuto in qualsiasi momento oppure pensavano che prima dovevano avverarsi certe cose?

Sono convinto che nel Nuovo Testamento c’è abbastanza evidenza per affermare che i primi credenti non sostenevano l’idea del rapimento “in qualsiasi momento”: Gesù disse chiaramente che nessun uomo conosce il momento del suo ritorno e che noi dobbiamo vegliare e ubbidire in ogni tempo, però Egli stesso ha pure detto che prima si sarebbero adempiuti certi avvenimenti.

Gli avvenimenti prima del ritorno

Quando Gesù parlava del suo ritorno con i discepoli, egli era ancora con loro di persona. Ovviamente l’ascensione doveva precedere il suo ritorno, e prima ancora dell’ascensione c’era da affrontare il Calvario: “Prima bisogna che egli soffra molte cose, e sia respinto da questa generazione” (Luca 17:25).

Gesù disse ai suoi discepoli che dopo la sua ascensione, Egli avrebbe mandato lo Spirito Santo su di loro. Anche questo naturalmente doveva succedere prima che Cristo potesse ritornare. Così troviamo i primi cristiani riuniti ad aspettare non la seconda venuta di Gesù, ma la discesa dello Spirito promesso che li avrebbe riempiti di potenza. Nella potenza dello Spirito Santo sarebbero andati in tutto il mondo per fare discepoli di tutte le nazioni (Atti 1:8). Ci sarebbe voluto del tempo per viaggiare, predicare, battezzare, insegnare ecc. Certamente Gesù non sarebbe tornato prima che essi avessero avuto il tempo per portare a termine la missione ricevuta! Gesù predisse anche la distruzione di Gerusalemme e ammonì i discepoli: “Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora quelli che sono in Giudea, fuggano sui monti” (Luca 21:20,21).

Al ritorno di Cristo non ci sarà bisogno che i credenti fuggano verso le montagne, poiché essi saranno rapiti per incontrare il Signore nell’aria! La distruzione di Gerusalemme doveva quindi precedere il ritorno di Cristo. Guardando indietro, noi sappiamo che l’adempimento di queste parole è avvenuto nell’anno 70 d.C.


Gesù spiegò inoltre che Pietro sarebbe invecchiato e morto prima della sua seconda venuta: “Quando sarai vecchio, stenderai le mani e un altro ti cingerà e condurrà dove non vorresti. Disse questo per indicare con quale morte avrebbe glorificato Dio” (Giovanni 21:18,19; confronta 2 Pietro 1:14). A quel punto Pietro chiese se Giovanni sarebbe stato ancora in vita per testimoniare il suo ritorno. Gesù rispose: “Se voglio che rimanga finché io venga, che t’importa?” (Giovanni 21:20-23). Non sappiamo se Giovanni sarebbe stato vivo al ritorno di Gesù, ma per certo Pietro sarebbe invecchiato e avrebbe glorificato Dio attraverso il martirio prima del ritorno del Signore.

Sono convinto che i primi cristiani vivevano nell’attesa e nella speranza della seconda venuta, poiché sia che fossero ancora in vita, sia per mezzo della risurrezione, essi avrebbero comunque condiviso la gloria di quel giorno glorioso! Ma non attendevano che Cristo tornasse in qualsiasi momento, essendo al corrente che alcune cose dovevano prima accadere.

Paolo aveva scritto ai Tessalonicesi circa la risurrezione e l’incontro col Signore nell’aria (1 Tessalonicesi 4:16,17). In seguito sorse un po’ di confusione nella loro mente a proposito di questo glorioso evento e Paolo, nella sua seconda lettera, chiarisce la faccenda. Dai suoi commenti, si capisce che Paolo non credesse al rapimento in qualsiasi momento: “Ora, fratelli, circa la venuta del Signor nostro Gesù Cristo e il nostro incontro con lui, vi preghiamo di non lasciarvi così presto sconvolgere la mente, né turbare sia da pretese ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche lettera data come nostra, come se il giorno del Signore fosse già presente. Nessuno vi inganni in alcun modo; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non sia stato manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, l’avversario” (2 Tessalonicesi 2:1-3).

Secondo questo passo i credenti avrebbero visto avverarsi due cose prima dell’incontro col Signore: l’apostasia e l’uomo del peccato. E proprio su questi soggetti l’apostolo, sotto ispirazione, ci dice: “Nessuno vi inganni in alcun modo”! Facciamo attenzione quindi a chi vorrebbe farci credere che la chiesa sarà rapita PRIMA della rivelazione dell’uomo del peccato.


L’ordine degli eventi, secondo la Parola di Dio, è:

1) L’apostasia

2) L’uomo del peccato

3) L’incontro con il Signore.

Ma, secondo l’idea del rapimento in qualsiasi momento, l’ordine sarebbe invertito e cioè:

3) L’incontro con il Signore

1) L’apostasia

2) L’uomo del peccato.

O forse 3, poi 2 e poi 1 invece che 1, 2, 3.

In un tentativo di giustificare l’inversione dell’ordine, alcuni insegnano che la parola apostasia in realtà sarebbe una partenza o allontanamento e questo in riferimento appunto al rapimento della chiesa! Ma la parola apostasia (la stessa nel greco) vuol dire allontanamento dalla verità. Questa specie di salti mortali per dimostrare che l’allontanamento dalla verità possa essere l’allontanamento dei credenti dalla terra, non fa altro che mostrare la debolezza del pensiero dispensazionalista.

Paolo disse chiaramente che i credenti sarebbero stati testimoni di certi avvenimenti: l’apostasia, la rivelazione dell’uomo del peccato e, dopo, l’incontro con il Signore nell’aria. Ma se l’apostasia fosse in realtà il rapimento, cioè un esodo di credenti via dal mondo, come potrebbero essi testimoniare i fatti che seguono? Non sarebbero più sulla terra e quel che Paolo dice non avrebbe alcun senso!

Turbati al pensiero di “persecuzioni e tribolazioni”, i credenti di Tessalonica si chiedevano se per caso il giorno del Signore fosse già arrivato o molto prossimo (2 Tessalonicesi capitoli 1 e 2). Ecco una buona occasione per spiegare la dottrina che Cristo sarebbe tornato presto, in qualsiasi momento, se Paolo vi avesse creduto veramente. Avrebbe potuto scrivere qualcosa come: “Ora, fratelli, circa la venuta del Signor nostro Gesù Cristo e il nostro incontro con lui, vi preghiamo di non lasciarvi così presto sconvolgere la mente, poiché quel giorno verrà prima che sia venuta l’apostasia e prima che sia manifestato l’uomo del peccato. Sì, potremmo essere chiamati a incontrare il Signore nell’aria in qualsiasi momento”.

Sappiamo però che questa non fu la sua risposta, ma spiegò che prima del giorno del Signore ci sarebbe stata l’apostasia e la rivelazione dell’uomo del peccato.

Giorno di Cristo o giorno del Signore

Alcune versioni hanno “giorno di Cristo” invece che “giorno del Signore” (vedi per esempio la versione Diodati e l’inglese King James), ma è chiaro dal contesto che si riferisce all’incontro con Cristo. Altre volte Paolo parla con simili espressioni. I credenti aspettano “la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo… nel giorno del Signore nostro Gesù Cristo” (1 Corinzi 1:7-9). “Nel giorno del nostro Signore Gesù Cristo” si sarebbero rallegrati (2 Corinzi 1:14). “L’opera buona” cominciata nei credenti sarebbe condotta “a compimento fino al giorno di Cristo Gesù” (Filippesi 1:6).

Paolo esortava i credenti di Filippi a essere “limpidi e irreprensibili per il giorno di Cristo” (1:10) quando egli li avrebbe rivisti e si sarebbe rallegrato perché la sua fatica non era stata vana (Filippesi 2:16). Questi versetti mostrano chiaramente che il “giorno di Cristo” è il tempo in cui tutti i credenti saranno riuniti a Cristo.
 

Per risolvere questo evidente problema, Scofield dice che la Versione inglese del Re Giacomo, (la King James, simile alla Diodati in lingua italiana) usa “giorno di Cristo” piuttosto che “giorno del Signore” quasi a forzare una distinzione fra le due espressioni. Il fatto è che alcuni manoscritti usano “Cristo” e altri “Signore”, ma che differenza fa? Noi parliamo della “venuta del Signore” e intendiamo la “venuta di Cristo”. Perché forzare il Nuovo Testamento nell’affermare che “il giorno del Signore” è qualcosa di diverso dal “giorno di Cristo”? La distinzione serve solo per difendere un’idea che sarebbe altrimenti molto debole o insostenibile. Simili termini infatti sono usati indifferentemente:

“Il giorno di Cristo” (Filippesi 1:10).

“Il giorno di Gesù Cristo” (Filippesi 1:6).

“Il giorno del nostro Signore Gesù Cristo” (1 Corinzi 1:8).

“Il giorno del Signore Gesù” (2 Corinzi 1:14).

“Il giorno del Signore” (1 Tessalonicesi 5:2).

E' dunque incoerente attribuire alla prima espressione un significato diverso o una diversa cronologia di eventi: nel Nuovo Testamento il giorno del Signore è il giorno di Cristo e secondo l’apostolo Paolo questo giorno in cui tutti i credenti saranno rapiti per incontrare il Signore nell’aria avrà luogo DOPO che l’uomo del peccato sarà manifestato!

Seguito: Il RAPIMENTO SEGRETO NELLA STORIA

 Studio completo: Studio approfondito sul rapimento segreto della chiesa