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La dottrina della creazione

Indice articoli

 

Vediamo alcuni fatti scientifici che sembra vadano contro le misure di anzianità dei dati reali della geologia e quelli che militano a favore di una terra giovane:

i) Contro il sistema di misura di anzianità

È stato detto che molti cronometri offrono la prova di un sistema geologico molto antico. Ma l’affidabilità di questi orologi o cronometri è stata messa in dubbio da numerosi problemi.

In breve, l’affidabilità di un cronometro si misura in base a tre criteri:

­        l’orologio deve funzionare a un ritmo costante (niente deve poter accelerare o rallentare la sua marcia);

­        l’orologio dev’essere stato messo a punto ad iniziare dal periodo di tempo da misurare;

­        l’orologio non deve essere turbato dal movimento delle lancette durante tutto il periodo di tempo da misurare.

A mo’ d’esempio, prendiamo la molecola U238-Pb206, che raggiunge la metà della sua vita in 4,5 miliardi di anni. Per sapere in maniera certa che una roccia contenente una certa somma di uranio e di piombo (o di uranio o di piombo) sia antica di un così gran numero di anni, bisogna ammettere le cose seguenti, che sono tutte scientificamente molto contestabili:

­        La roccia non conteneva alcun prodotto di decomposizione del piombo all’ora zero.

­        Nessun uranio originale né alcun prodotto di decomposizione del piombo sono stati mai aggiunti o se ne sono mai usciti durante questi anni.

Ma gli atomi originali (madri) e i prodotti di decomposizione (figlie) si spostano attraverso le formazioni rocciose a causa del riscaldamento e della deformazione delle rocce. Il piombo (Pb) si volatilizza ed esce. Il potassio (K) e l’argon vengono trascinati fuori dall’acqua. Tutto questo modifica la posizione delle lancette dell’orologio, rendendo non valida la misura che esse danno.

Si trova un esempio di quanto detto sopra nelle rocce vulcaniche delle Hawai, che sono sorte sotto il mare centosettanta anni fa. La misurazione di queste rocce col metodo del potassio e dell’argon ha data loro una datazione di quasi tre miliardi di anni! Ci possiamo dunque porre a buon diritto delle domande sull’attendibilità delle prove dell’età del mondo.

­        Il tasso di diminuzione della radioattività non è variata. Ma i neutroni o la radiazione cosmica potrebbero aver modificato i tassi degli isotopi.

Se ne trova un esempio nel carbonio C14, la cui metà di durata della vita è di 5730 anni. L’ipotesi di base del metodo è che il carbonio C14 è prodotto nell’alta atmosfera dalla radiazione cosmica, che è rimasta costante per 50.000 anni. Questo carbonio viene assorbito dalle piante e dagli animali. Quando essi muoiono, il tenore di carbonio 14 diminuisce, e si può quindi misurare approssimativamente da quando tempo sono morti col metodo del carbonio 14.

Ma non si può essere sicuri della costanza del tasso di radiazione cosmica nell’alta atmosfera. Le radiazioni cosmiche sarebbero state a un tasso molto più elevato al momento della creazione, e da allora, ci sono state modificazioni di questo tasso a causa dell’influenza del sole sui campi magnetici terrestri. Prima del diluvio, sembra che vi fosse uno spesso strato di vapore acqueo, che potrebbe aver indotto tassi di radiazioni cosmiche molto diversi da quelli di dopo il diluvio. Così il metodo del carbonio 14 ha probabilmente più validità dopo il diluvio che prima, cosicché esso non ci può portare più lontano dei testi scritti.

E un rallentamento della velocità della luce?

C’è adesso un argomento di grande portata per rifiutare tutti i cronometri fisici che attribuiscono un’età enorme al cosmo. Il giurì non ha ancora fornito le sue conclusioni, ma sono penetrate abbastanza informazioni per farci mettere in dubbio l’anzianità del sistema solare, in particolare l’ipotesi di un rallentamento della velocità della luce.

Nel suo libro La luce delle stelle e il tempo (Starlight and Time), Russel Humphreys ha dato un punto di vista sperimentale e argomentato secondo il quale la gravità colpisce le diverse specie di orologi a un punto tale che la vera misura del numero di anni-luce dovrebbe essere in migliaia di anni e non in centinaia di milioni. Ma non mi occuperò più oltre di questa faccenda complicata.

ii) Argomenti a favore di una terra giovane

Consideriamo ora rapidamente alcuni fatti scientifici che sembrano deporre per una terra e un sistema solare giovani. Per misurare l’età approssimativa del mondo ci sono altri mezzi oltre gli orologi atomici. Essi danno tutti un’età relativamente più giovane alle realtà fisiche. Eccone alcuni:

- la popolazione umana;

- la formazione dei delta dei fiumi (come quelli del Nilo, del Rodano o del Mississippi);

- il tenore di gas delle rocce porose;

- la salinità degli oceani;

- le comete;

- la polvere sulla luna;

ecc.

Non abbiamo il tempo per passare in rassegna gli argomenti che provano una creazione recente, ma possiamo notare che un universo antico renderebbe impossibili i fenomeni sopra citati.