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LE PAROLE GRECHE DISTINGUONO I DUE EVENTI

Cosa dire del significato delle parole greche adoperate per descrivere il ritorno di Cristo?

Uno scrittore afferma: “Le due fasi della seconda venuta di Cristo sono chiaramente distinte nella lingua greca. La "parusia" indica la sua venuta per i santi… la "apokalupsis" (manifestazione, rivelazione, svelare) è la sua venuta con i santi”. Ma, come vedremo, invece di indicare due avvenimenti separati, le parole greche vengono adoperate indifferentemente.

Di seguito abbiamo una lista di sei parole greche che descrivono la seconda venuta di Cristo, il significato specifico di ognuna e un versetto tipo nel quale si trova la parola:

1. Parusia (la presenza personale di uno che viene e arriva): “Siate dunque pazienti…fino alla venuta del Signore” (Giacomo 5:7).

2. Apokalupsis (apparizione, rivelazione): “Il Signore Gesù apparirà dal cielo con gli angeli…” (2 Tessalonicesi 1:7).

3. Epiphaneia (manifestazione, gloria): “Fino all’apparizione del nostro Signore Gesù Cristo…” (1 Timoteo 6:14).
4. Phaneroo (rendere apparente): “Quando egli sarà manifestato saremo simili a lui” (1 Giovanni 3:2).

5. Erchomai (l'atto del venire, arrivare da un posto a un altro): “Fatele fruttare fino al mio ritorno” (Luca 19:13).
6. Heko (l’arrivo): “Tenetelo fermamente finché io venga” (Apocalisse 2:25).

La prima parola della nostra lista, parusia, pone enfasi sulla presenza personale di uno che è venuto ed è arrivato. La parola non indica affatto l’idea di segretezza. Era in uso comune, come quando la adoperò Paolo per indicare l’ “arrivo (parusia) di Tito” (2 Corinzi 7:6), la “venuta (parusia) di Stefana” (2 Corinzi 16:17) e il suo “ritorno (parusia)” a Filippi (Filippesi 1:26).

Paolo ha adoperato questa parola nel passo in cui parla della “venuta (parusia) del Signore” quando i credenti saranno rapiti nell’aria per incontrarlo (1 Tessalonicesi 4:15-17). Ma l’uso di questa parola da parte di Paolo non può affatto intendere un avvenimento diverso dalla venuta del Signore alla fine dei tempi, poiché nella seconda lettera ai Tessalonicesi, egli pone la parusia DOPO il regno dell’uomo empio (l’Anticristo), non prima! Parlando della “venuta (parusia) del Signore” e “del nostro incontro con lui”, Paolo dice che “il Signore distruggerà l’empio con l’apparizione della sua venuta (parusia)” (2 Tessalonicesi 2:2,8). Anche l’apostolo Pietro, come Paolo, parla della “venuta (parusia)” del Signore alla fine dei tempi, quando “i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate”. Egli esorta i credenti ad attendere “la venuta (parusia) del giorno di Dio, in cui i cieli infocati si dissolveranno e gli elementi infiammati si scioglieranno” (2 Pietro 3:4-12). In nessuno di questi casi la parusia potrebbe significare il rapimento pretribolazione.

A questo punto c’è da notare anche che la forma plurale della parola parusia non viene adoperata nel contesto della venuta del Signore. Anzi si trova sempre con l’articolo determinativo: non si tratta quindi di una venuta, ma de la venuta del Signore.

Pietro ebbe a dire ai credenti “…abbiate piena (letteralmente fino alla fine) speranza nella grazia che vi sarà recata al momento della RIVELAZIONE (apokalupsis) di Gesù Cristo” (1 Pietro 1:13). Chi insegna che Cristo verrà prima nel RAPIMENTO e in una seconda fase, dopo sette anni, nella RIVELAZIONE, ha qualche difficoltà con questo versetto. Non sarebbe necessario che i credenti sperassero fino alla fine per la grazia che sarebbe recata loro alla RIVELAZIONE di Cristo, se in realtà questa grazia fosse loro concessa al rapimento sette anni prima! Nell’immediato contesto Pietro parla di credenti la cui fede sia “motivo di lode, di onore e di gloria al momento della MANIFESTAZIONE (o rivelazione, apokalupsis) di Gesù Cristo” (v.7). I credenti così aspettano “la MANIFESTAZIONE (apokalupsis) del nostro Signore Gesù Cristo” (1 Corinzi 1:7). Ma perché i credenti dovrebbero aspettare la “rivelazione”, se “il rapimento” avviene sette anni prima?

Secondo la Scrittura, la apokalupsis, cioè la rivelazione di Cristo, avverrà quando i credenti saranno riuniti nel giorno in cui incontreranno il Signore. Questo è il giorno che essi aspettano. Non può esserci quindi una separazione fra i due eventi, il rapimento prima e la rivelazione dopo. Invece che “distinguere chiaramente le due fasi” i termini greci, parusia e apokalupsis, vengono usati in modo tale da indicare un unico avvenimento: la seconda venuta di Cristo alla fine dei tempi.

Un’altra parola adoperata per descrivere il ritorno di Cristo, epiphaneia, ci parla della gloria che accompagnerà il Signore. Nessuno pensa che questo si riferisca a una venuta segreta pretribolazione, poiché il Signore Gesù distruggerà l’empio e lo “annienterà con l’apparizione (gloria, epiphaneia) della sua venuta” (2 Tessalonicesi 2:8). Tenendo presente questo fatto, notiamo che Paolo ordina a Timoteo di “osservare questo comandamento da uomo senza macchia, irreprensibile, fino all’apparizione (epiphaneia) del nostro Signore Gesù Cristo, la quale sarà a suo tempo manifestata… il Re dei re e Signore dei signori” (1 Timoteo 6:14,15). Perché l’esortazione a osservare il comandamento fino alla epiphaneia, la gloriosa apparizione, se il rapimento sarebbe sette anni prima?

La quarta parola nella nostra lista, phaneroo, significa rendere apparente e si riferisce alla chiara ed evidente potenza e gloria della venuta di Gesù. “Quando apparirà (phaneroo) il supremo pastore, riceverete la corona della gloria” (1 Pietro 5:4). Che senso avrebbero queste parole se i credenti saranno già stati rapiti e incoronati in una precedente venuta di Cristo? L’apostolo Giovanni dice: “Sappiamo che quand’egli sarà manifestato (phaneroo), saremo simili a lui, perché lo vedremo com’egli è” (1 Giovanni 3:2). È quando Cristo ritornerà e apparirà, cioè si sarà reso visibile, che noi credenti saremo come lui. Non vi è nessun accenno a una venuta invisibile!

Ribadiamo che i termini greci non indicano affatto l’esistenza di due avvenimenti separati, anzi è vero il contrario. Vengono usati indifferentemente. Gesù disse: “Come fu ai giorni di Noè, così sarà alla VENUTA (parusia) del Figlio dell’uomo” (Matteo 24:37). Ma lo stesso passo, descritto dall’evangelista Luca, dice: “Come avvenne ai giorni di Noè… lo stesso avverrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo sarà MANIFESTATO (apokalupsis)” (Luca 17:26-30). “Perciò, anche voi siate pronti; perché, nell’ora che non pensate, il Figlio dell’uomo VERRÀ (erchomai)” (Matteo 24:44). Si vede chiaramente che in questi passi i termini parusia, apokalupsis e erchomai vengono adoperati per lo stesso avvenimento.

A sua volta, possiamo notare che anche erchomai è usato per descrivere lo stesso evento della parola eko: “Ancora un brevissimo tempo e colui che deve VENIRE (erchomai) VERRÀ (heko) e non tarderà” (Ebrei 10:37). Heko e parusia sono usati insieme: “Dov’è la promessa della sua VENUTA (parusia)?… Il giorno del Signore VERRÀ (heko) come un ladro” (2 Pietro 3:10). Anche parusia ed epiphaneia vengono collegati insieme: l’empio (l’Anticristo) sarà distrutto dalla “APPARIZIONE (epiphaneia)” della “VENUTA (parusia)” di Cristo (2 Tessalonicesi 2:8). Visto che parusia e phaneroo sono usati insieme, capiamo che si riferiscono alla stessa cosa: “E ora, figlioli, rimanete in lui affinché, quand’egli APPARIRÀ (phaneroo), possiamo aver fiducia e alla sua VENUTA (parusia) non siamo costretti a ritirarci da lui, coperti di vergogna” (1 Giovanni 2:28).

Così vediamo che tutte queste parole greche vengono adoperate interscambiabilmente. Come nella lingua italiana, le varie parole possiedono sfumature di significati diversi. Ma cercare di suddividere la seconda venuta di Cristo in “due fasi” o “venute”, basandosi su una possibile distinzione delle parole greche, è impossibile.
 

Al momento dell’ascensione di Gesù, quando i discepoli stavano a guardare, due angeli dissero: “Uomini di Galilea, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che vi è stato tolto, ed è stato elevato verso il cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo” (Atti 1:11). Poiché essi non lo videro andare in cielo in due ascensioni, ne consegue che neanche il suo ritorno sarà in due fasi.

Seguito: “PER” I SANTI E “CON” I SANTI

 Studio completo: Studio approfondito sul rapimento segreto della chiesa