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Dio ha decretato che il peccato entrasse nel mondo ma Adamo è responsabile

Dio è stato sorpreso quando l’essere umano che Egli aveva creato gli ha disubbidito è ha mangiato del frutto proibito? Il peccato è entrato nel mondo, contro la volontà di Dio? Egli ha dovuto mettere un atto un piano di emergenza tramite il sacrificio del Suo Figlio Gesù Cristo in seguito a questa disubbidienza? Dio sarebbe dunque vittima di satana e quindi costretto a sacrificare il Suo Figlio??

 

No! Prima di aver formato Adamo dalla polvere della terra e prima di avere soffiato in lui l'alito vitale, Dio conosceva esattamente quale sarebbe stato il risultato della tentazione. Quando è stato tentato, Adamo ed Eva sono stati messi alla prova: doveva essere verificato se avessero onorato i loro obblighi verso Dio e se la loro lealtà verso Dio era solida. La prova consisteva nell'ubbidienza al comando del loro Creatore, cioè di non mangiare di un certo albero.

Essendo Dio onnisciente, Egli aveva già in anticipo la conoscenza perfetta del risultato della prova a cui l’uomo era sottoposto: il Suo occhio onnisciente vedeva Adamo mangiare il frutto dell'albero proibito già prima di averlo creato. Negare la precognizione di Dio significa negare la Sua onniscienza, e questo sarebbe rinnegare uno degli attributi fondamentali di Dio.

 

Inoltre Dio non solo conosceva in anticipo come si sarebbero comportati Adamo ed Eva nei confronti della tentazione ma Egli aveva pure decretato che così avrebbe dovuto essere.

Questo fatto è evidente non solo perché non c'è nulla che accade senza che Dio, Creatore e Governatore dell'universo, non abbia eternamente decretato che dovesse accadere, ma è evidente soprattutto dalle chiarissime dichiarazioni della Scrittura al riguardo di Cristo come Agnello sacrificale di Dio "già designato prima della creazione del mondo".

1 Pietro 1:20 Cristo, già designato prima della fondazione del mondo, egli è stato manifestato negli ultimi tempi per voi

 

Se, allora, Dio preordinò, già da prima della creazione del mondo che Cristo dovesse, a suo tempo, essere offerto come Sacrificio per il peccato, allora è incontestabilmente evidente che Dio abbia pure preordinato che il peccato entrasse nel mondo e dunque che Adamo dovesse trasgredire il comandamento di Dio e fallire nella prova.

In piena armonia con tutto questo, Dio stesso pose nell'Eden l'albero della conoscenza del bene e del male, e pure permise al serpente di entrare in scena e di ingannare Eva.

 

La volontà di Dio e la responsabilità di Adamo

 

Se Dio aveva eternamente decretato che Adamo mangiasse dall'albero della conoscenza del bene e del male, in che modo è possibile renderlo responsabile e dire che avrebbe potuto non mangiarne?

La soluzione si trova nella distinzione tra volontà segreta di Dio e la Sua volontà rivelata.

 

La responsabilità umana è misurata dalla nostra conoscenza della Sua volontà rivelata, ciò che Dio ci ha detto, e non da ciò che egli non ci ha detto: questo definisce il nostro dovere. Così fu per Adamo. Che Dio avesse decretato che il peccato entrasse nel mondo attraverso la disubbidienza dei nostri progenitori era un segreto nascosto nel Suo cuore. Di questo Adamo non sapeva nulla e questo fa tutta la differenza per quanto riguarda la Sua responsabilità. Quello che doveva importargli era solo la volontà rivelata di Dio, e quella era chiarissima. Dio gli aveva proibito di mangiare il frutto di quell'albero, e questo bastava. Dio, però, va oltre: Egli ammonisce Adamo delle terribili conseguenze in cui sarebbe incorso se avesse disubbidito: la morte ne sarebbe stata la pena.

La trasgressione da parte d'Adamo, era quindi del tutto inescusabile. Creato con nessuna natura cattiva in lui, in perfetto equilibrio, posto nel migliore degli ambienti, avendo ricevuto dominio su tutta la creazione inferiore, con tutta la libertà che voleva eccetto una sola proibizione, avvisato chiaramente su quali sarebbero state le conseguenze d'un atto d'insubordinazione a Dio, avrebbe potuto benissimo preservare la sua innocenza. Se fosse caduto, ciononostante, secondo ogni principio di giustizia, la responsabilità, il sangue, sarebbe caduto unicamente sulla sua testa e la sua colpa sarebbe stata imputata a tutti coloro nel nome dei quali egli agiva. Se Dio avesse rivelato ad Adamo i Suoi propositi sul fatto che il peccato fosse entrato nel mondo, e che Egli aveva già decretato che egli mangiasse il frutto proibito, è ovvio che Adamo non avrebbe potuto essere ritenuto responsabile per averlo mangiato. Dio, però, non fa conoscere ad Adamo i Suoi consigli, e quindi, Egli non interferisce con la sua responsabilità.

 

Invece, se Dio avesse creato Adamo con una propensione al male, allora la responsabilità umana sarebbe caduta e Adamo sarebbe stato messo alla prova solo per finta. In quanto, però, Adamo era stato incluso fra ciò che Dio, al termine del sesto giorno, aveva dichiarato essere "molto buono", e in quanto, come uomo, egli era stato fatto "retto", allora egli è inescusabile.

Ecclesiaste 7:29 Questo soltanto ho trovato: che Dio ha fatto l'uomo retto, ma gli uomini hanno cercato molti sotterfugi».

 

Bisogna ricordarci bene che Dio non ha decretato il peccato di Adamo per poi iniettare in lui un'inclinazione al male, affinché questo possa realizzarsi, no: Nessuno, quand'è tentato, dica: «Sono tentato da Dio»; perché Dio non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno. Giacomo 1:13

Al contrario, quando il serpente viene a tentare Eva, Dio le fa rammentare il comando per cui era stato loro proibito di mangiare dal frutto dell'albero del bene e del male, come pure delle conseguenze penali in cui sarebbero incorsi se l'avessero fatto! Così Dio, pur avendo decretato la Caduta, in nessun modo può essere considerato l'Autore del peccato d'Adamo, così come in nessun punto la responsabilità di Adamo ne risulta pregiudicata.

 

Possiamo così ammirare la "molteplice sapienza di Dio" nel disporre un modo per il quale fosse realizzato il Suo eterno decreto, preservando intatta la responsabilità delle Sue creature.

 

Per approfondire leggere: La volontà di Dio: rivelata e segreta

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