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Pace. Che Satana sia un Angelo è esplicitamente detto nella Sacra Scrittura, quando parla del «drago e i suoi angeli» (Apocalisse 12,7). Il drago è Satana (Avversario) e il diavolo (divisore). Satana è Lucifero sono il medesimo essere. Riguardo Lucifero e la sua identificazione con il re di Babilonia, Isaia dice: «Come mai sei caduto dal cielo, Lucifero, figlio dell'aurora? Come mai sei stato steso a terra, signore di popoli?» (ibid. 14,12). I Padri hanno visto nella caduta di Lucifero la caduta del Principe dei dèmoni. Le parole di Isaia si accordano a quelle di Cristo: «Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore» (Luca 10,18). A Lucifero-Satana sono applicate anche le parole di Ezechiele (ibid. 28,11-14). Satana e i suoi Angeli furono creati da Dio naturalmente buoni. Non sono cattivi per natura. Ma da se stessi, per loro libera scelta, si sono trasformati in malvagi. Perciò non sono malvagi dal primo istante della loro creazione, poiché è Dio che ha creato Satana e i suoi Angeli. E siccome Dio, che è il Sommo Bene, non può essere causa del peccato, dobbiamo assolutamente negare che Satana e i suoi Angeli siano stati malvagi fin dal primo istante della loro creazione. Tutte le opere di Dio erano buone (Genesi 1,31), perciò anche Satana e i suoi Angeli furono creati da Dio naturalmente buoni. Anche gli Angeli dovettero affrontare una prova. Questa prova consisteva, probabilmente, nella manifestazione del mistero dell'Incarnazione del Verbo. Dio manifestò agli Angeli il suo disegno. «Alcuni si volsero verso il Verbo, altri invece, arrestandosi a contemplare se stessi, si inorgoglirono» (cf. Somma Teologica, I, q. 63, a. 6). Primo fra tutti fu Lucifero, il quale «volle farsi simile a Dio» (Isaia 14,13-14), e con grande superbia affermava: «Chi come me?». Il peccato di Lucifero fu causa del peccato di «un terzo degli Angeli» (Apocalisse 12,4). Ciò però «non mediante una costrizione, ma inducendoli con una specie di esortazione» (Somma Teologica, I, q. 63, a. 8). A Lucifero si oppose Michele, il quale affermava: «Chi come Dio?» (questo infatti significa il suo nome). Se Lucifero - detto anche Satana e il diavolo - faceva affidamento alle sue sole forze naturali, Michele invece confidava nel Signore, e con la forza ricevuta da Dio, Michele e i suoi Angeli «precipitarono dal cielo Satana e i suoi Angeli» (Apocalisse 12,7-9). Così Michele fu eletto Principe delle milizie celesti. Mentre quegli spiriti ribelli, i quali furono precipitati dal cielo assieme a Satana, sono sottomessi a quest'ultimo. Per cui leggiamo nel Vangelo: «il diavolo e i "suoi" angeli» (Matteo 25,41). Scrive infatti San Tommaso: «L'ordine della giustizia divina vuole che colui, il quale acconsente con la colpa all'istigazione di un altro, rimanga poi soggetto al potere di lui, in pena del suo peccato, come sta scritto: «Da chi uno è stato vinto, di lui è anche schiavo» (Somma Teologica, I, q. 63, a. 8). Perciò nel primo istante della loro creazione, gli Angeli furono tutti buoni. Dopo si ebbe invece la distinzione tra Angeli buoni e Angeli malvagi. Quest'ultimi vengono comunemente chiamati dèmoni. La Sacra Scrittura parla del peccato degli Angeli, e dice: «Dio infatti non risparmiò gli Angeli che avevano peccato, ma li inabissò, confinandoli in antri tenebrosi per esservi custoditi per il giudizio» (2 Pietro 2,4). Quindi Satana e i suoi Angeli, hanno con libera scelta, irrevocabilmente rifiutato Dio. La Chiesa cattolica afferma che «a far sì che il peccato degli Angeli non possa essere perdonato è il carattere irrevocabile della loro scelta, e non un difetto dell'infinita misericordia divina» (Catechismo, 393). Ezechiele attribuisce a Lucifero l'ufficio di Cherubino (ibid. 28,14). I Cherubini sono l'ordine intermedio appartenente alla prima gerarchia angelica. San Gregorio citato da San Tommaso, affermava che Lucifero detto Satana, era «preposto a tutte le schiere angeliche» (Somma Teologica, I, q. 63, a. 7). Tuttavia - secondo la classificazione data da Dionigi l'Areopagita o pseudo Diogini (De coelesti hierarchia) - l'ordine superiore appartenente alla prima gerarchia angelica, è quello dei Serafini. Di nuovo San Tommaso, afferma che, «Cherubino significa pienezza della scienza, mentre Serafino significa ardente. È chiaro perciò che con Cherubino si indica la scienza, la quale può stare insieme al peccato mortale, mentre con Serafino si indica l'ardore della carità, la quale non è compatibile col peccato mortale. Per questo, Lucifero non fu denominato Serafino, ma Cherubino» (cf. Somma Teologica, I, q. 63 a. 7). Come si è visto sopra, il peccato di Satana e dei suoi Angeli fu un peccato di superbia. Negli spiriti angelici appartenenti agli ordini superiori, v'è maggiore eccellenza rispetto a quelli appartenenti agli ordini inferiori. Ora, è la propria eccellenza che muove alla superbia. Perciò è possibile che alcuni degli Angeli peccatori - proprio come Lucifero che era denominato Cherubino - appartenessero a ordini superiori. Tuttavia non è da escludere che alcuni Angeli peccatori appartenessero a ordini inferiori. Probabilmente, alcuni degli Angeli peccatori appartenevano agli ordini dei Principati e delle Potestà (Romani 8,39; 1 Corinzi 15,24). La superbia non è l'unico peccato degli Angeli. Al peccato di superbia infatti, tenne dietro il peccato d'invidia. Scrive San Tommaso: «Infatti, per la stessa ragione per cui l'affetto è portato a desiderare una cosa, viene spinto ad opporsi al suo contrario. Così l'invidioso prova dispiacere per il bene altrui, perché lo giudica un impedimento al bene proprio. Ora, il bene altrui non poteva essere ritenuto un impedimento al bene desiderato dall'Angelo cattivo, se non in quanto l'Angelo cattivo desiderava un'eccellenza del tutto singolare, la quale viene a cessare ove ci sia un altro dotato della medesima eccellenza. Perciò, nell'Angelo prevaricatore, al peccato di superbia tenne dietro il peccato d'invidia, poiché egli provò dispiacere del bene concesso all'uomo; ed anche dell'eccellenza divina, in quanto Dio si serve di lui per la sua gloria, proprio contro la volontà del diavolo» (Somma Teologica, I, q. 63, a. 2). Satana e i suoi Angeli, tentano infatti gli uomini a peccare, per non farli conseguire al bene. Tentò i nostri progenitori, inducendoli così a peccare: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio» (Genesi 3,4-5). Satana continua tutt'ora ad aggirarsi «come un leone ruggente in cerca di chi divorare» (1 Pietro 5,8). Egli però è stato sconfitto da Cristo, per mezzo del suo sacrificio sulla croce. Attualmente, Satana continua a tentare gli uomini, ma alla fine dei tempi sarà gettato, per i secoli dei secoli, nel mare di fuoco e zolfo (Apocalisse 20,10).

Da Giuseppe (non verificato)

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