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Comprendere il sacrificio di Gesù secondo Isaia: perdono e guarigione

Per comprendere il sacrificio di Gesù non dobbiamo guardare soltanto cosa è avvenuto alla croce ma dobbiamo vedere dapprima il pensiero di Dio stesso: per fare questo basta leggere quanto Egli aveva rivelato circa 700 anni prima al profeta Isaia.

Gli evangeli ci parlano della crocifissione ma lo fanno dal punto di vista umano, naturale. Si parla di fatti (la crocifissione, le tenebre, le parole di Gesù, la morte di Gesù, la cortina del tempio stracciata, il terremoto …), di ore (la preparazione della Pasqua, tre ore di tenebre, à partire dall’ora sesta …), di luoghi (Gerusalemme, Golgota, il tempio …).

 

Il profeta Isaia parla invece delle intenzioni di Dio, aldilà dei fatti fisici: egli ci parla del piano iniziale di Dio: la sostituzione, il trattamento del peccato, il trattamento della malattia, la posterità di Cristo.

Isaia 53:1-12 1 Chi ha creduto a quello che abbiamo annunciato? A chi è stato rivelato il braccio dell’Eterno? 2 Egli è cresciuto davanti a lui come una pianticella, come una radice che esce da un arido suolo; non aveva forma né bellezza da attirare i nostri sguardi, né aspetto tale da piacerci. 3 Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare con la sofferenza, pari a colui davanti al quale ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna. 4 Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato; ma noi lo ritenevamo colpito, percosso da Dio e umiliato! 5 Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti. 6 Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via; ma l’Eterno ha fatto ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti. 7 Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la bocca. Come l'agnello condotto al mattatoio, come la pecora muta davanti a chi la tosa, egli non aprì la bocca. 8 Dopo l'arresto e la condanna fu tolto di mezzo; e tra quelli della sua generazione chi rifletté che egli era strappato dalla terra dei viventi e colpito a causa dei peccati del mio popolo? 9 Gli avevano assegnato la sepoltura fra gli empi, ma nella sua morte, egli è stato con il ricco, perché non aveva commesso violenze né c'era stato inganno nella sua bocca. 10 Ma l’Eterno ha voluto stroncarlo con i patimenti. Dopo aver dato la sua vita in sacrificio per il peccato, egli vedrà una discendenza, prolungherà i suoi giorni, e l'opera dell’Eterno prospererà nelle sue mani. 11 Dopo il tormento dell'anima sua vedrà la luce e sarà soddisfatto; per la sua conoscenza, il mio servo, il giusto, renderà giusti i molti, si caricherà egli stesso delle loro iniquità. 12 Perciò io gli darò in premio le moltitudini, egli dividerà il bottino con i molti, perché ha dato se stesso alla morte ed è stato contato fra i malfattori; perché egli ha portato i peccati di molti e ha interceduto per i colpevoli.

 

Isaia ha profetizzato su qualcosa che non conosceva ma che aveva ricevuto attraverso una rivelazione di Dio. In seguito Gesù conferma che Isaia parlava di Lui e che la sua profezia si stava compiendo con Lui: i peccati erano perdonati e le malattie fisiche, reali, erano guarite:

Matteo 8:16-17 Poi, venuta la sera, gli presentarono molti indemoniati; ed egli, con la parola, scacciò gli spiriti e guarì tutti i malati, 17 affinché si adempisse quel che fu detto per bocca del profeta Isaia: «Egli ha preso le nostre infermità e ha portato le nostre malattie».

 

Fino al sacrificio della croce la guarigione e il perdono dei peccati non erano sistematicamente per tutti ma soltanto per quelli che Gesù guariva, uno ad uno.

Alla croce Gesù ha confermato che le parole di Dio, profetizzate da Isaia, non sono state compiuto parzialmente ma in modo completo: tutto è stato compiuto.

Giovanni 19:30 Quando Gesù ebbe preso l'aceto, disse: «È compiuto!» E, chinato il capo, rese lo spirito.

L’apostolo Pietro inoltre conferma che quest’opera e qualcosa di già compiuto e ne parla al passato

1 Pietro 2:24 Egli ha portato i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce, affinché, morti al peccato, vivessimo per la giustizia, e mediante le sue lividure siete stati guariti.

 

Come il sacrificio di Gesù è stato compiuto per i nostri peccati, allo stesso modo è stato pure compiuto per le nostre malattie: se Egli ci perdona, ci guarisce pure, nello stesso modo. Altrimenti se non guarisce più, non perdona più neppure oggi!

C’è stato un’unica croce, un unico sacrificio, un’unica sostituzione, un unico salvatore, un unico prezzo pagato per molti e il risultato è una vittoria completa sul peccato e sulla malattia! Lo stesso sangue è stato efficace per il peccato e per la malattia. Perché dunque voler separare le due cose?

Gesù ha sofferto a causa dei nostri peccati e, grazie alle sue sofferenze, noi abbiamo ottenuto il perdono e la guarigione.

Isaia 53:5 Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti.

 

Grazie al sacrificio di Gesù abbiamo ottenuto la pace, non una pace qualsiasi ma la pace di Dio. Il termine ebraico è “shalom” che non significa soltanto pace ma anche, benessere, felicità, prosperità, sicurezza, salute … Il sacrificio di Gesù è stato completo e perfetto.

 

Oggi molti separano le due cose trovando più facile accettare il perdono dei peccati che la guarigione ottenuta alla croce ora le due cose non vanno dissociate.

Al tempo di Gesù era il contrario: si aveva una maggiore facilità ad accettare la guarigione che il perdono dei peccati.

Marco 2:5-11 Gesù, veduta la loro fede, disse al paralitico: «Figliolo, i tuoi peccati ti sono perdonati». 6 Erano seduti là alcuni scribi e ragionavano così in cuor loro: 7 «Perché costui parla in questa maniera? Egli bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non uno solo, cioè Dio?» 8 Ma Gesù capì subito, con il suo spirito, che essi ragionavano così dentro di loro, e disse: «Perché fate questi ragionamenti nei vostri cuori? 9 Che cosa è più facile, dire al paralitico: "I tuoi peccati ti sono perdonati", oppure dirgli: "Àlzati, prendi il tuo lettuccio e cammina"? 10 Ma, affinché sappiate che il Figlio dell'uomo ha sulla terra autorità di perdonare i peccati, 11 io ti dico», disse al paralitico, «àlzati, prendi il tuo lettuccio, e vattene a casa tua».

Per Gesù invece, il perdono dei peccati e la guarigione sono associati e il perdono dei peccati porta la guarigione perché le due cose hanno lo stesso fondamento spirituale.

 

La separazione dell’uomo da Dio in seguito al peccato corrisponde alla morte spirituale: il peccato e la malattia sono delle conseguenze della morte spirituale. Questa morte fa parte della maledizione che riposa sull’uomo separato da Dio ma tutto quello che ci condannava è stato inchiodato una volta per tutte alla croce.

Colossesi 2:13-15 Voi, che eravate morti nei peccati e nella incirconcisione della vostra carne, voi, dico, Dio ha vivificati con lui, perdonandoci tutti i nostri peccati; 14 egli ha cancellato il documento a noi ostile, i cui comandamenti ci condannavano, e l'ha tolto di mezzo, inchiodandolo sulla croce; 15 ha spogliato i principati e le potenze, ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro per mezzo della croce.

 

Quando Gesù ha vinto il peccato, Egli ha vinto la fonte spirituale che provocava il peccato e la malattia nell’uomo. Egli ci ha portato la vittoria sul peccato e sulla malattia: le due cose hanno la stessa fonte e hanno subito lo stesso trattamento, lo stesso giorno, sulla stessa croce.

Isaia 53:4 Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato; ma noi lo ritenevamo colpito, percosso da Dio e umiliato!

 

Gesù non ha portato su di sé ogni peccato e ogni malattia fisica ma ha portato il fondamento spirituale del peccato e della malattia, qualunque essi siano: sulla croce Gesù non ha portato fisicamente tutte le malattie, non è diventato cieco, sordo, zoppo, ecc. ma è stato separato da Dio, ha perso la comunione che aveva prima con il Padre ed è per questo che le tenebre sono venute a circondarlo.

Il peccato che è stato sconfitto alla croce è quello che Gesù ha portato. La stessa cosa è avvenuta con la malattia e nello stesso tempo. Il peccato e la malattia sono stati vinti tutti e due alla croce. C’è voluto un unico Salvatore, Gesù, un’unica croce, un unico sacrificio. Così come Egli è morto per i nostri peccati, è morto pure per le nostre malattie. Così come abbiamo la certezza che ha portato i nostri peccati, allo stesso modo abbiamo la certezza che ha portato le nostre malattie e, tramite le sue sofferenze alla croce, noi abbiamo la certezza che siamo stati guariti.

1 Pietro 2:24 Egli ha portato i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce, affinché, morti al peccato, vivessimo per la giustizia, e mediante le sue lividure siete stati guariti.

 

Gesù si è dunque offerto a Dio, ha accettato su di sé il peccato e la malattia, e li ha portarli alla croce fino alla morte.

 

Come Dio ha voluto una espiazione per i peccati, allo stesso modo la guarigione fa parte integrante dell’opera compiuta alla croce.

Dire dunque che la volontà di Dio per oggi non è sempre quella di guarire equivale a dire che non è sempre la volontà di Dio per oggi di perdonarci i nostri peccati!

Non è possibile dire

-         che Gesù è morto per i nostri peccati e non per le nostre malattie

-         che il perdono dei peccati è per tutti mentre la guarigione è soltanto per alcuni

-         che Gesù è morto per perdonare i peccati di tutte le generazioni mentre la guarigione era soltanto per l’epoca degli apostoli

 

Il perdono è accettato senza prove, senza aver bisogno di vederlo fisicamente. Lo stesso bisogna fare con la malattia: credere prima di vedere.

La guarigione e il perdono dei peccati sono avvenuti spiritualmente: possono non essere ancora visibili oggi ma dobbiamo credere che spiritualmente la vittoria è stata compiuta e, quello a cui crediamo, si manifesterà pure nella carne.

 

Non è a noi separare quello che Dio ha unito: colui che crede può avere tutto pienamente in Cristo perché, con il battesimo, si è identificato con la Sua morte e la Sua risurrezione, una morte al peccato e alla malattia.

Colossesi 2:9-12 perché in lui (Cristo) abita corporalmente tutta la pienezza della Deità; 10 e voi avete tutto pienamente in lui, che è il capo di ogni principato e di ogni potenza; 11 in lui siete anche stati circoncisi di una circoncisione non fatta da mano d'uomo, ma della circoncisione di Cristo, che consiste nello spogliamento del corpo della carne: 12 siete stati con lui sepolti nel battesimo, nel quale siete anche stati risuscitati con lui mediante la fede nella potenza di Dio che lo ha risuscitato dai morti.

 

Quando si conosce Dio e si comprende l’opera compiuta attraverso il sacrificio di Gesù Cristo si ha la vita eterna.

Giovanni 17:1-3 Gesù disse queste cose; poi, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, l'ora è venuta; glorifica tuo Figlio, affinché il Figlio glorifichi te, 2 giacché gli hai dato autorità su ogni carne, perché egli dia vita eterna a tutti quelli che tu gli hai dati. Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo.

 

Commenti

Sono un figlio di Dio uscito fuori definitivamente dall'appartenere alle denominazioni evangeliche. Per caso sono capitato sul tuo sito ( o forse è meglio dire che Dio ha voluto che capitassi sul tuo sito), e voglio farti sapere che ritengo che conosci bene la Parola di Dio, e apprezzo e condivido molto come spieghi ogni argomento ( fai parlare molto Scrittura ). Stò riconsiderando alcune convinzioni che avevo. Più vado avanti e più mi convinco che deve parlare solo la Parola di Dio e molto poco ( o per niente ) la parola degli uomini. Continua così. Pace a te fratello.

Da franco (non verificato)

Grazie fratello per l'incoraggiamento: non mi ritengo conoscere bene la Parola di Dio come certi studiosi della Bibbia ma il mio desiderio più profondo è quello di essere nella verità e il Signore conosce il mio cuore.

Il tuo messagio mi arriva in un momento particolare: proprio ieri qualcuno mi ha scritto dicendomi che scrivo stupidaggini e pubblico spazzatura.

Tu non sei nella Verità e senza Verità non puoi piacere a Dio.
 
Puoi anche citarne mille di versetti ma non cambia nulla: non sei un cristiano maturo ... anzi non direi che sei un criatiano... infatti hai sempre pensato di essere nel giusto nonostante le dottrine in cui credi sono profondamente anticristiane (vedi predestinazione).
 
Ti ringrazio dunque per il tuo incoraggiamento. Laciamo parlare lo Spirito Santo tramite la Sua Parola e allontaniamoci il più possibile da tutte le tradizioni e le dottrine degli uomini che tanto spesso ci influenzano in modo sbagliato.
 
Pace in Cristo
 
Ismaele
Da garisma

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