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Il battesimo: testimonianza o identificazione?

Il battesimo non è una testimonianza ma bensì l’identificazione alla morte e alla risurrezione di Cristo.

Romani 6:3-5 O ignorate forse che tutti noi, che siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? 4 Siamo dunque stati sepolti con lui mediante il battesimo nella sua morte, affinché, come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi camminassimo in novità di vita. 5 Perché se siamo stati totalmente uniti a lui in una morte simile alla sua, lo saremo anche in una risurrezione simile alla sua.

 

Prima dell’identificazione tramite il battesimo ci vuole però la decisione di seguire Gesù, una decisione chiara e pubblica di cui non si deve avere vergogna: è come se l’io muore insieme a Cristo e colui che risuscita è una nuova persona, con un nuovo spirito, quello di Cristo.

Galati 2:20 Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! ...

 

In seguito, con l’atto del battesimo, si testimonia pubblicamente del cambiamento che è avvenuto nello Spirito: è una presa di posizione pubblica che testimonia dell’identificazione spirituale.

Colui dunque che non vuole un battesimo pubblico per paura dello sguardo degli altri sta errando: Gesù è stato battezzato pubblicamente ed è stato pure inchiodato pubblicamente per le Sue convinzioni: il Suo battesimo è stato una testimonianza pubblica.

Matteo 3:14-15 Ma questi vi si opponeva dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?» 15 Ma Gesù gli rispose: «Sia così ora, poiché conviene che noi adempiamo in questo modo ogni giustizia». Allora Giovanni lo lasciò fare.

 

Il battesimo è dunque come un fondamento, su cui l’edificio va costruito: la consapevolezza di essere morto e la consapevolezza che il proprio corpo appartiene a Cristo. E’ dapprima una identificazione che avviene nell’intimo del cuore ma questa identificazione deve essere concretizzata con il battesimo: deve essere un atto che permetta di ricordare il momento in sui si è morti all’antica vita e il passaggio nella nuova vita.

E’ meglio se ci sono altre persone come testimoni di questo evento ma il battesimo può pure essere effettuato davanti ad una sola persona: l’importante è identificarsi e credere.

Atti 8:36-38 Strada facendo, giunsero a un luogo dove c'era dell'acqua. E l'eunuco disse: «Ecco dell'acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?» 37 Filippo disse: «Se tu credi con tutto il cuore, è possibile». L'eunuco rispose: «Io credo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio». 38 Fece fermare il carro, e discesero tutti e due nell'acqua, Filippo e l'eunuco; e Filippo lo battezzò.

Se non è possibile effettuare il battesimo in acqua (per esempio che ci si trova in fin di vita, a letto o su una croce), ciò che conta per Dio è la decisione che si ha preso nel cuore: colui che non ha potuto battezzarsi in acqua non rischia di non essere salvato: non è l’atto che salva ma bensì l’identificazione di essere morto al peccato e di vivere in Cristo.

 

L’atto del battesimo non ha dunque lo scopo di essere semplicemente una testimonianza pubblica davanti a molte persone ma piuttosto di ricordare, tramite un atto simbolico, l’identificazione con la morte e la risurrezione di Gesù Cristo.

L’identificazione deve avvenire insieme alla testimonianza e all’affermazione di quanto si crede perché una volta che si è morti non si può tornare indietro: una volta che si è morti con Cristo si diventa una nuova creatura e si accetta di vivere come Gesù

2 Corinzi 5:17 Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove.

Basta una piccola frase comme quella pronunciata dall’eunuco «Io credo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio» ma dietro di essa deve esserci una convinzione forte, l’essere pronti ad essere condotti al macello, a morire per le proprie convinzioni: riconoscere Gesù come Figlio di Dio a qual tempo poteva condurre alla morte!

 

Il battesimo è l’atto che concretizza la nuova nascita, il diventare cittadini di un nuovo paese: il regno dei cieli.

Filippesi 3:20 Quanto a noi, la nostra cittadinanza è nei cieli

Colui che nasce di nuovo ha ricevuto uno spirito nuovo ed è un essere nuovo. La caratteristiche di questa nuova creatura non sono visibili fisicamente: l’aspetto fisico non cambia, la carne non cambia ma Dio dà un nuovo cuore e un nuovo spirito.

Ezechiele 36:25-26 vi aspergerò d'acqua pura e sarete puri; io vi purificherò di tutte le vostre impurità e di tutti i vostri idoli. 26 Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; toglierò dal vostro corpo il cuore di pietra, e vi darò un cuore di carne.

Ezechiele 11:19 Io darò loro un medesimo cuore, metterò dentro di loro un nuovo spirito, toglierò dal loro corpo il cuore di pietra, e metterò in loro un cuore di carne.

 

Colui che si è identificato alla morte e alla risurrezione di Cristo si trova con lui seduto nel cielo: non ancora con il corpo fisico ma già tramite il nuovo spirito che ha ricevuto:

Efesini 2:4-6 Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati, 5 anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete stati salvati), 6 e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nel cielo in Cristo Gesù

 

Come tale deve testimoniare della sua nuova vita giorno dopo giorno, dimostrando che non vive più ai propri desideri carnali ma che è Cristo che vive in lui.

Colossesi 3:1-3 Se dunque siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù dove Cristo è seduto alla destra di Dio. 2 Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla terra; 3 poiché voi moriste e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio.

 

Inoltre colui che si è identificato con la morte e la risurrezione di Cristo è santo, non perché non commetterà più nessun peccato ma perché è messo da parte per Dio e appartiene alla Sua famiglia.

Colossesi 2:12-13 siete stati con lui sepolti nel battesimo, nel quale siete anche stati risuscitati con lui mediante la fede nella potenza di Dio che lo ha risuscitato dai morti. 13 Voi, che eravate morti nei peccati e nella incirconcisione della vostra carne, voi, dico, Dio ha vivificati con lui, perdonandoci tutti i nostri peccati

 

Egli potrà ancora commettere dei peccati ma lo Spirito lo riprenderà; potrà ancora vedere la sofferenza nel mondo ma non ne rimarrà più indifferente come prima.

Egli avrà sempre la possibilità di vivere nel peccato, che abbia visto il battesimo come una semplice testimonianza o che si sia identificato con la morte e la risurrezione di Cristo.

Ciò che cambierà il suo atteggiamento nei confronti del peccato e delle circostanze della vita sarà la consapevolezza di avere Cristo in sé.

Colui che non vuole commettere nessun peccato perché sa di non doverlo fare, non terrà a lungo. Colui invece che si rende conto della presenza di Cristo in sé non può più peccare e, se commetterà ancora dei peccati alcune volte, la tristezza di aver dato dispiacere a Dio gli permetterà di non vedere più nessun interesse nel commettere le cose che prima lo attiravano.

 

Si può dunque affermare che il battesimo è la testimonianza dell’identificazione con la morte di Cristo, il fondamento, la prima pietra a cui poi devono far seguito le opere e il compimento della salvezza. Paolo stesso invita dei santi a salvarsi mediante la vita di Cristo in loro:

Filippesi 2:12 Così, miei cari, voi che foste sempre ubbidienti, non solo come quand'ero presente, ma molto più adesso che sono assente, adoperatevi al compimento della vostra salvezza con timore e tremore

Romani 5:10 Se infatti, mentre eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del Figlio suo, tanto più ora, che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita.

 

Per adoperarsi al compimento della propria salvezza ci vuole un atto importante che ci ricorda che, come Cristo, siamo morti alla nostra vita passata e che adesso dobbiamo vivere una nuova vita.

Il battesimo non salva ma la salvezza la si ottiene lasciando vivere Cristo in sé. Il battesimo è dunque soltanto un atto che ci fa rendere maggiormente consapevoli della morte a sé stessi e della nuova vita tramite Cristo Gesù.

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